Futuro, 7 italiani su 10 sono pessimisti

Sette italiani su 10 dichiarano che il futuro non sarà migliore del presente, ma che anzi c’è bisogno di stabilità, sicurezza, giustizia sociale. Questi, in estrema sintesi, sono i principali elementi emersi da un sondaggio Ipsos condotto nell’ambito dell’Osservatorio Legacoop  con l’obiettivo di osservare l’evolvere degli andamenti e delle percezioni dell’opinione pubblica italiana su alcuni fenomeni economici e sociali di interesse per la cooperazione. Insomma, i nostri connazionali sono pessimisti di fronte al 2021, e pensano che il futuro non sarà in grado di segnare un miglioramento della situazione attuale.

Voglia di serenità, anche se si vede grigio

La visione che gli italiani hanno del prossimo futuro è grigia: il 73% degli intervistati ha risposto in modo negativo sulle prospettive del 2021 (il 55% prevedendolo poco migliore del presente, il 18% per niente); positiva, invece, la risposta del restante 27% degli intervistati (con il 25% che prospetta un futuro abbastanza migliore del presente ed appena un 2% che lo attende molto migliore). E se il domani fa paura, assumono importanza centrale valori che rispondano al bisogno di costruirne uno di segno diverso. Al primo posto figura la stabilità (espressa dal 44% degli intervistati), seguita dalla sicurezza (38%), dalla giustizia sociale (32%), dalla serenità (31%) e dall’uguaglianza (26%). 

Quali sono i nemici?

L’indagine ha anche esplorato quali siano i “nemici” secondo l’opinione pubblica italiana, quelli che andrebbero combattuti e possibilmente vinti nell’immediato futuro. In base alla ricerca, i nostri connazionali hanno espresso giudizi molto interessanti. Ad esempio, nella lista degli aspetti sociali ed economici che mettono in pericolo il nostro domani, ci sono la corruzione (indicata dal 61% degli intervistati), le tasse (49%), il dilettantismo politico (46%), le ricchezze concentrate in poche mani (45%), la burocrazia (43%). A chiudere la classifica sono la flessibilità lavorativa (8%) e il centralismo (5%).

Il clima del paese peggiora

“Queste analisi ci confermano che, settimana dopo settimana, sta peggiorando il clima del Paese e gli italiani sentono venire meno il coraggio e la voglia di reagire costruttivamente a questa situazione” commenta il presidente di Legacoop Mauro Lusetti. “In parte è ragionevole che sia così, perché questa pandemia si protrae ovunque e francamente non se ne vede un’uscita a breve. Però è compito di tutti che alle difficoltà del momento non si sommino sfiducia e preoccupazioni che potrebbero essere attutite o diminuite affrontando correttamente i problemi. La priorità e la preoccupazione di tutti deve essere quella di dare fiducia al Paese”.