Shopping Non Food, con la pandemia cala la propensione ai consumi

La campagna vaccinale contro il coronavirus avanza in tutta Italia, ma le conseguenze della pandemia si fanno ancora sentire. Anche sulla propensione ai consumi non alimentari, e sulla scelta di dove fare acquisti da parte degli italiani. Effetti che proseguiranno nei prossimi mesi del 2021, con probabili strascichi anche nel 2022. Di fatto l’emergenza sanitaria ha cambiato l’approccio ai consumi Non Food delle famiglie italiane: la conferma arriva dall’indagine condotta da Metrica Ricerche per conto dell’Osservatorio Non Food 2021 di GS1 Italy, che ha rilevato il sentiment dei consumatori Non Food in termini di evoluzione dei comportamenti di acquisto, anche digitali, nonché di visita alle differenti location commerciali e ai singoli punti vendita.

Il 44% degli italiani limita gli acquisti ritenuti superflui

Dai dati emersi dall’Osservatorio sembra che la preoccupazione per l’emergenza sanitaria abbia fatto diminuire la spesa non alimentare. Tra gli intervistati, il gruppo più numeroso è infatti quello di coloro che si dichiarano abbastanza preoccupati per la situazione economico-sanitaria (44%), e che per questo, cercheranno di acquistare limitatamente i prodotti non alimentari, posticipando o annullando gli acquisti ritenuti superflui. Il 37% degli intervistati invece non è preoccupato e ritiene che riprenderà ad acquistare prodotti Non Food, e nel 15% dei casi aumenterà lo shopping, in particolare nell’area del “fai da te”. Il restante 19% invece è in stato di allarme, e si dice intenzionato a ridurre gli acquisti, preferendo canali e punti vendita con più promozioni. In un caso su tre, poi, rinuncerà del tutto, rinviando le spese al 2022.

Si torna a comprare negli store fisici? Dipende dai prodotti 

A essere influenzate dall’emergenza sanitaria sono poi anche le scelte relative ai canali di acquisto. Le preoccupazioni economiche continuano a incidere su dove e cosa comprare in ambito non alimentare, anche se in misura minore rispetto ai mesi scorsi. Se un anno fa circa il 50% dei consumatori aveva cambiato i canali e i punti vendita dove fare la spesa, ora la percentuale di chi intende farlo è scesa al 30-40%, con punte più alte negli elettrodomestici e nei prodotti di telefonia/informatica, e valori più bassi nell’ottica. La ricerca di store fisici più sicuri per la salute varia dal 18% al 28%, a seconda dei settori, ed è sopra la media nei grandi elettrodomestici, nel bricolage e negli articoli per la casa.

Il Non Food alla conquista del web

Un altro aspetto che continuerà a essere influenzato dalla situazione contingente è la frequentazione dei centri commerciali. Il 40% dei visitatori abituali dichiara infatti un possibile calo della frequenza, e oltre un terzo è intenzionato a ridurla in modo deciso. Un altro 54% invece afferma di non voler cambiare le proprie abitudini, e un ulteriore 6% afferma di volerli visitare più spesso. Ma a segnare il post pandemia è sicuramente l’accelerazione per gli acquisti online dei prodotti Non Food, e il trend è confermato anche per la seconda parte del 2021. Il 40-50% del campione afferma infatti che aumenterà i propri acquisti su internet per quasi tutte le categorie di prodotti Non Food. Una tendenza ancora più forte nei settori ormai appannaggio dell’e-commerce, come libri, giocattoli, tecnologia e attrezzature sportive.