Il 50% degli italiani è colpito da malessere psicologico legato al lavoro

Metà degli italiani soffre di malessere psicologico legato al lavoro. Lo rivela una ricerca di BVA Doxa per Mindwork, società italiana di consulenza psicologica online specializzata in ambito aziendale. Quasi l’85% degli intervistati considera infatti il proprio benessere psicologico correlato al benessere sul lavoro, e la quota di chi dichiara di soffrire di frequenti problemi di ansia e insonnia per motivi collegati al lavoro sfiora il 50%.
“L’80% delle intervistate e degli intervistati ha provato almeno un sintomo correlato al burnout – spiega Biancamaria Cavallini, psicologa del lavoro e customer success manager di Mindwork -. Questo purtroppo non sorprende: la durata dell’emergenza sanitaria sta mettendo a dura prova le persone”.

La salute psicologica fatica a essere ‘normalizzata’ in azienda

Il 40% del campione intervistato riferisce di non sentirsi libero di parlare del proprio malessere emotivo nel luogo di lavoro, tanto che in continuità con i dati del 2020, l’ambiente di lavoro si conferma il luogo meno adatto per esprimere il proprio disagio. Anche tra coloro che si sentono tranquilli nel condividere il proprio malessere tra le mura di casa. La salute psicologica, insomma, fatica a essere ‘normalizzata’ in azienda, sebbene sia una necessità urgente. Una persona su tre dichiara infatti di essersi assentata dal lavoro a causa di malessere emotivo dovuto ad ansia e a un carico eccessivo di stress che non riusciva più a sostenere.

I lavoratori più giovani più propensi a lasciare il lavoro per disagio emotivo

Secondo i dati emersi sono i lavoratori più giovani ad avere una maggior propensione a lasciare il lavoro a causa di un malessere emotivo a esso correlato. Il 49% degli under 34, infatti, si è dimesso almeno una volta per preservare la propria salute psicologica, e la tendenza è in aumento di 5 punti percentuali rispetto al 2020. Non è un caso quindi che il 92% degli intervistati ritenga importante che l’azienda si occupi attivamente del benessere psicologico dei dipendenti. Tuttavia, se il 42% ritiene inefficaci le iniziative aziendali volte a ridurre lo stress legato al lavoro nelle aziende dove è previsto un servizio di supporto psicologico il 60% delle persone lo valuta positivamente. Anzi, considera necessario che il servizio continui anche quando l’emergenza Covid-19 sarà finita.

Il 40% dei lavoratori è preoccupato di rientrare al lavoro a tempo pieno

Quanto al ritorno in azienda, circa il 40% si dice preoccupato del rientro a tempo pieno, al punto che il 20% cambierebbe lavoro se costretto a rientrare. I motivi principali di tale preoccupazione sono la gestione tempo, il vissuto di stress e la gestione familiare. Tanto che il 62% dei lavoratori e delle lavoratrici valuta utile un servizio di supporto psicologico per fronteggiare momenti di stress e disagio legati al rientro in azienda. Quota che, rispetto al 2020, è salita di 8 punti percentuali (dal 54% al 62%).