Economia circolare ed energia rinnovabile contrastano il caro bollette

Come contrastare in maniera efficace i rincari energetici che pesano sulle bollette di luce e gas degli italiani? Una risposta arriva dall’utilizzo delle fonti derivanti dalle fonti rinnovabili e dalle possibilità dell’economia circolare. A quanto emerge dall’ultima indagine Ipsos, L’Italia e l’economia circolare, presentata in occasione della IX edizione di EcoForum (la conferenza nazionale sull’economia circolare organizzata da Legambiente, La Nuova Ecologia e Kyoto Club), quasi il 70% dei cittadini intervistati ritiene che lo sviluppo dell’economia circolare e l’energia da fonti rinnovabili possano combattere l’aumento delle bollette.  In un contesto dominato da incertezze economiche, sanitarie e geopolitiche, di anno in anno incrementa la quota dei forti conoscitori dell’economia circolare, +10% in 4 anni, ma non si allarga il bacino complessivo dei conoscitori. Purtroppo, il livello di conoscenza dei principi dell’economia circolare rimane sostanzialmente invariato (41%).

È più importante investire per rigenerare impianti industriali esistenti

Rispetto al totale della popolazione intervistata, i conoscitori dell’economia circolare reputano maggiormente importante investire sulle risorse per rigenerare impianti industriali esistenti, e dare più autorizzazioni per la costruzione di impianti di riconversione e riciclo. Inoltre, oltre un italiano su due pensa che l’Italia sia sotto la media europea per impegno nella circolarità, e quasi due su dieci pensano che siamo agli ultimi posti in Europa. E anche tra i conoscitori dell’economia circolare, la percezione risulta del tutto simile. 

Come rispondere ai rincari energetici?

Quasi sette italiani su dieci ritengono che lo sviluppo dell’economia circolare e l’energia proveniente da fonti rinnovabili contrasterebbero l’aumento delle bollette, tema al momento molto preoccupante e sentito. Il 48% degli intervistati ritiene poi che i ‘green jobs’, ovvero i lavori collegati alla sostenibilità, aumenteranno in futuro. Inoltre, gli italiani mostrano di avere le idee chiare anche su dove dovrebbero concentrarsi gli investimenti per aumentare la circolarità: i conoscitori (41%) inseriscono nelle prime 5 posizioni alcune azioni particolarmente drastiche, come la chiusura di impianti a rischio e delle aziende inquinanti.

La crisi pandemica ha insegnato che cambiare si può

In ultima analisi, il 75% degli intervistati ritiene che la pandemia Covid-19 abbia dimostrato che è possibile per le persone trasformare il proprio comportamento molto rapidamente, e il 71% degli intervistati concorda sul fatto che la ripresa post pandemia sia un momento unico per costruire società più resistenti agli shock futuri. In sintesi, la crisi pandemica ha insegnato che cambiare si può, specie se la società civile diventa più attenta, se la burocrazia aiuta e se ci sono risorse adeguate.