Gender gap, lavoro: operaie -37,7% di salario accessorio

La differenza di trattamento tra uomini e donne a livello professionale non si riscontra solo ai livelli lavorativi più alti. La conferma che ancora oggi esistano distinzioni, e pure sostanziali, a tutti i livelli occupazionali emerge dall’ultima indagine della Fiom, che ha esaminato il settore metalmeccanico. La ricerca, presentata all’ultimo congresso delle tute blu della Cgil che si è recentemente chiuso, fa luce su un fenomeno dai dati allarmanti. 

Una ricerca che ha coinvolto 175mila lavoratori

L’indagine, condotta su 55 aziende per complessivi 175mila lavoratori, secondo quanto riporta l’Adnkronos, conferma infatti uno scarto pesante sul salario accessorio, quello che comprende indennità e i superminimi previsti generalmente per compensare lo svolgimento di lavori che comportano maggiori oneri e difficoltà al lavoratore e che concorre al ‘peso’ finale della busta paga, di uomini e donne. Quello che più sorprese è che il gender gap pare esserci a ogni livello contrattuale, con maggiore forza sia verso il basso sia verso l’alto.

Le operaie le più colpite 

Un po’ a sorpresa, l’indagine della Fiom evidenzia che le più colpite dal gender gap nell’industria metalmeccanica sono le operaie. Per le donne il salario accessorio medio, infatti, tra il 2020 e il 2021 è stato inferiore del 37,3% di quanto incassato dai colleghi maschi. Si tratta di cifre significative: 2.853 euro medi lordi contro i 4.570 euro degli uomini. Va leggermente meglio, anche se la forbice è ancora larga , il gap a livello di dirigenti: qui il salario accessorio delle donne è il 31,2% sotto quello dei maschi, 27.590 contro 40mila. In ogni caso, nonostante la situazione sia migliore, è uno scarto troppo evidente. 

La situazione migliora fra gli impiegati

L’ambito in cui la situazione sempre parzialmente riallinearsi è tra le figure impiegatizie. Anche se lo scarto c’è ed è ancora una volta pesante, fra gli impiegati si ferma al 25%, 6.415 contro 8.611 euro di salario accessorio medio. Le buone notizie, se così si può dire, si fermano qui. Il divario si riallarga infatti ulteriormente tra i quadri, dove le donne guadagnano l’8,5% in meno degli uomini, 18.224 mila contro i 19.940 dei colleghi maschi. La differenza tra uomini e donne, però, si registra anche a livello di forza lavoro. La fotografia scattata dalla Fiom infatti, attesta come, rispetto alla occupazione complessiva del settore al 31/12/2021, le donne rappresentino appena il 19% dei lavoratori.