Gli smartphone Android potranno essere localizzati anche da spenti 

Google sta lavorando alla prossima generazione della funzione ‘Trova il mio dispositivo’ da oltre un anno. Il servizio potrà creare una rete di tracciamento di dispositivi Android, e consentirebbe di individuare la posizione di uno smartphone smarrito sfruttando oltre 3 miliardi di dispositivi Android dislocati in tutto il mondo. Secondo l’informatore Kuba Wojciechowski la funzione potrebbe chiamarsi Pixel Power-off Finder, e manterrebbe sempre abilitato il Bluetooth sul dispositivo, anche quando il telefono non è acceso, così come già accade per gli iPhone di Apple. Google ha anticipato l’arrivo della ‘rete’ a dicembre, e ha iniziato a implementare un interruttore (‘Memorizza posizione recente’) per ‘Trova il mio dispositivo’ a gennaio. Questo interruttore consentirà di attivare la condivisione della posizione del dispositivo con Google.

Un nuovo livello di astrazione hardware

La funzione richiederebbe al telefono di condividere la sua posizione ogni volta che la batteria scende al di sotto di un certo livello. Questo, darebbe un vantaggio se il telefono ‘muore’ prima che ci si accorga che manca. Il codice sorgente per Android 14 iscritto al programma di accesso anticipato include un nuovo livello di astrazione hardware (hardware.google.bluetooth.power_off_finder), tuttavia, la funzionalità potrebbe richiedere un certo supporto hardware, e non è chiaro se i dispositivi Android esistenti sul mercato possono supportare tale funzione. Ma ci si aspetta che i dispositivi futuri siano dotati di hardware in grado di gestirlo. Google però non ha saputo quando o se questa nuova funzione di tracciamento sarà disponibile.

Una rete di tracciamento simile alla funzione ‘Dov’è’ di Apple

La funzionalità ricalca quindi quella che Apple ha implementato sugli iPhone, utile quando si smarrisce il telefono o viene rubato. La funzione è stata scoperta nel codice sorgente di Android 14 in fase di test, ed è probabile che venga resa disponibile intanto per i futuri modelli di smartphone Pixel, per poi arrivare su qualunque dispositivi Android. Funzionerebbe con una rete di tracciamento in maniera simile a quello che fa Apple con la funzione ‘Dov’è’, che permette ai possessori di dispositivi della Mela di comunicare con gli smartphone rubati che passano nelle loro vicinanze, e comunicare quindi la posizione al legittimo proprietario.

Il problema della privacy

Il tutto avverrebbe in maniera anonima, riporta Ansa, e con la possibilità che la funzione possa essere disattivata dal legittimo proprietario. Resta da capire come Google voglia sviluppare Pixel Power-off Finder dal punto di vista della privacy. Forse maggiori particolari saranno svelati alla Google I/O, la conferenza degli sviluppatori Google, che si terrà il 10 maggio.