L’ICT Made in Italy? E’ fatto dalle piccole e medie imprese

Il settore delle imprese ICT ha registrato un modesto aumento dello 0,12% rispetto all’anno precedente, con un totale di 11.253 aziende registrate. Tra queste, si contano 1.436 piccole e medie imprese innovative nel campo dell’ICT, che rappresentano un aumento dell’11,4% rispetto ad aprile 2022, e 9.817 startup ICT, in calo del -1,34% rispetto allo stesso periodo. Questi dati emergono dal quinto rapporto di monitoraggio dei trend demografici delle startup e PMI innovative nel settore ICT, presentato oggi da Anitec-Assinform e InfoCamere. La maggioranza di queste imprese (7.997 aziende, pari al 71,1%) sono considerate “ICT-digitali,” in quanto rientrano nei codici Ateco del settore ICT e/o dichiarano di svolgere attività digitali nella sezione “Vetrine” del registro speciale. Le restanti 3.256 imprese (28,9%) sono invece indicate come “solo Ateco,” ovvero utilizzano codici Ateco associati al settore ICT ma non specificano attività digitali nella sezione “vetrine.”

Il comparto ICT più dinamico degli settori

Nonostante un rallentamento della crescita, il complesso delle startup e PMI innovative nel settore ICT mantiene una dinamica più robusta rispetto ad altri settori. Attualmente, la quota combinata di imprese ICT con codice Ateco e digitali con vetrine ma senza codice Ateco rappresenta il 70% del totale delle 16.169 aziende registrate. Questo dato evidenzia un aumento rispetto a ottobre 2022, quando la quota era del 69%, con 11.487 imprese su un totale di 16.554 aziende registrate. Le startup e PMI innovative nel settore ICT sono concentrate principalmente in Lombardia, Lazio e Campania, che insieme rappresentano oltre il 50% delle imprese registrate. Lombardia detiene il 28,7% delle startup e PMI innovative ICT, seguita da Lazio (13,8%) e Campania (8,8%). Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte, Puglia, Toscana e Sicilia sono altre regioni con una buona rappresentanza di queste imprese. La Lombardia è la regione con la maggiore densità di nuove imprese innovative nel settore ICT, con oltre il 66% rispetto al totale delle nuove imprese ICT costituite negli ultimi 5 anni. La densità delle startup e PMI innovative ICT è particolarmente elevata nelle regioni dove è già alta la concentrazione di filiere ICT.

La prudenza è dovuta anche all’aumento dei costi e dei tassi di interesse 

Il rallentamento della crescita delle startup è stato influenzato da diversi fattori, tra cui l’instabilità geopolitica, l’aumento dei costi energetici, dei tassi d’interesse e dell’inflazione, che hanno scoraggiato l’iniziativa imprenditoriale. Inoltre, la crescente prudenza nel settore privato nel concedere credito, unita alla sospensione delle registrazioni telematiche, ha avuto un impatto negativo sul numero di nuove imprese costituite. Nel 2022, le nuove registrazioni di startup innovative sono diminuite del -32,0%, passando da 2.321 a 1.537, mentre le PMI innovative hanno registrato una riduzione del -16,3%, passando da 258 a 216. 

Si tratta di microimprese guidate da uomini over 35

Le startup e PMI innovative nel settore ICT sono principalmente microimprese, con oltre due terzi che impiegano fino a 4 addetti. Circa l’80% di queste aziende ha un capitale proprio inferiore a 50.000 euro e un terzo ha un valore della produzione inferiore a 100.000 euro. Questo è dovuto al costante ricambio della popolazione imprenditoriale, poiché le imprese consolidate perdono lo status di startup innovativa nel corso del tempo. Preoccupa però, riporta Adnkronos, il fatto che solo il 16% delle startup e PMI innovative nel settore ICT sia fondata da persone sotto i 35 anni, mentre le imprese guidate da donne rappresentano solo l’11,9%. Inoltre, le aziende con manager stranieri come maggioritari o esclusivi sono solo il 3,5%.