Produzione industriale in calo: a luglio – 0,7%, in un anno -2,1%

Al netto degli effetti di calendario, a luglio 2023 l’indice complessivo diminuisce in termini tendenziali del 2,1%, dove i giorni lavorativi di calendario sono stati 21, come a luglio 2022. Tra i principali settori cresce solo quello dei beni strumentali (+3,0%), mentre calano i beni di consumo (-3,7%), l’energia (-4,0%) e i beni intermedi (-4,5%). Sempre a luglio l’Istat stima per l’indice destagionalizzato della produzione industriale italiana una diminuzione dello 0,7% rispetto a giugno.
L’indice destagionalizzato mensile cresce su base congiunturale solo per l’energia (+3,7%), mentre diminuisce per i beni intermedi (-0,5%), i beni strumentali (-1,5%) e per i beni di consumo (-1,6%).
Nella media del trimestre maggio-luglio, poi, il livello della produzione aumenta dello 0,2% rispetto ai tre mesi precedenti. 

Variazioni tendenziali positive per mezzi di trasporto, prodotti farmaceutici, pc

I soli settori di attività economica che presentano variazioni tendenziali positive sono la fabbricazione di mezzi di trasporto (+10,1%), la produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+5,8%) e la fabbricazione di computer e prodotti di elettronica (+0,4%). I settori rimanenti sono tutti in flessione, di cui le più ampie si registrano nell’industria del legno, della carta e della stampa (-12,3%), nella fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-10,8%), e nell’attività estrattiva (-10,1%).

Cali diffusi ma più marcati per energia e beni intermedi

“Dopo due mesi di crescita congiunturale l’indice destagionalizzato della produzione industriale registra, a luglio, una diminuzione, diffusa ai principali comparti con l’esclusione dell’energia – ha commentato l’Istat -. È, tuttavia, lievemente positivo l’andamento congiunturale complessivo nella media degli ultimi tre mesi. In termini tendenziali, al netto degli effetti di calendario, l’indice generale è in flessione. Guardando ai principali raggruppamenti di industrie si osservano cali diffusi a esclusione dei beni strumentali, più marcati per l’energia e i beni intermedi”.

È un segnale di allarme, ma i dati erano attesi

Secondo il ministro per le Imprese e il Made in Italy Adolfo Urso, intervistato da Rai3, riporta Adnkronos, il calo della produzione industriale rilevato dall’Istat “è un segnale di allarme”, ritenendo comunque i dati ‘attesi’. Il ministro ha attribuito il declino all’aumento dei prezzi dell’energia deciso da Opec e Russia, la recessione tedesca e il rialzo dei tassi della Bce, che hanno reso più difficile investire per imprese e famiglie. “Inevitabilmente ci sono contraccolpi sull’economia italiana – ha sottolineato il ministro – e il primo impatto è sull’industria”.

Le imprese giovanili sono più ottimiste e innovatrici

Fatturano, assumono e innovano di più, sono più fiduciose nel futuro, ma sono meno presenti all’estero e le barriere economiche rischiano di frenarne la crescita. È l’identikit delle imprese guidate dai giovani under35 tracciato dal Centro Studi Tagliacarne. Secondo l’indagine il 49% delle imprese under35 nel 2023 prevede di aumentare il fatturato (42% non giovanili), e per il 43% delle imprese giovanili (vs 34%) le attese di crescita restano positive anche per il 2024. In aumento anche le previsioni occupazionali (31% imprese giovani, 23% over35), anche perché sarà necessario equipaggiarsi con personale qualificato per sfruttare al meglio gli investimenti.

Export in ritardo rispetto alle imprese più “mature”

Tuttavia, in termini di export le imprese giovanili mostrano un ritardo rispetto alle loro colleghe più ‘mature’: il 38% delle aziende under35 nel 2023 esporterà a fronte del 45% delle non giovanili. Nonostante la minore presenza sui mercati stranieri, le imprese giovanili che esportano sembrano però avere una marcia in più. Per il 2023 il 44% prevede aumenti delle vendite all’estero contro il 33% delle non giovanili, mentre per il 2024 gli incrementi sono stimati dal 42% del campione (contro il 31%). Nel complesso, per aumentare le vendite oltreconfine, le imprese giovanili contano di utilizzare principalmente strategie improntate sulla qualità dei prodotti (42%) e investimenti in comunicazione e branding (24%).

Più investimenti under35 nella transizione green e digitale

Le imprese giovanili investiranno comunque più delle altre nella transizione green e digitale. Tra il 2023 e il 2025, il 53% delle imprese giovanili investirà in green e il 48% in digitale (contro, rispettivamente, il 45% e il 41% delle over 35). Mentre il 36% delle imprese under35 ha in programma di investire contemporaneamente in digitale e green. Ma le risorse economiche insufficienti all’interno dell’azienda, e i tassi di interesse elevati per l’accesso al credito, sono i principali ostacoli che rischiano di intralciare il loro cammino verso la transizione.

Le risorse economiche sono un problema

Le barriere economiche sono infatti un problema per il 39% delle imprese giovanili che non intendono investire nella sostenibilità (31% non giovanili) e per il 45% che prevede di non fare investimenti 4.0 (29% non giovanili).
Se le risorse economiche sono problema, quelle del PNRR possono essere una boccata di ossigeno. Così il 9% delle imprese giovanili si è già attivata sui progetti di supporto alle imprese legati al PNRR, e il 19% ha in programma di attivarsi. Tuttavia, riporta Italpress, l’eccessiva burocrazia è per 7 imprese giovanili su 10 di gran lunga l’ostacolo maggiore.

ChatGPT: le aziende italiane sono disattente e non ancora pronte

L’AI, e in particolare ChatGPT, rappresenta uno degli esempi più attuali di innovazione tecnologica applicata ai modelli linguistici. ChatGPT è diventato popolare in pochissimo tempo, e la sua implementazione in ambito lavorativo è una grande opportunità. Ma solo se utilizzato nel rispetto delle linee guida aziendali e delle policy di sicurezza, altrimenti rappresenta un rischio per la privacy dei dati. Secondo la ricerca di Kaspersky, ‘ChatGPT, alleato o nemico in ambito lavorativo?’, condotta su 1.000 dipendenti italiani tra i 18 e i 55 anni, il 53% del campione vorrebbe utilizzare l’Intelligenza artificiale e ChatGPT in ambito professionale, ma solo poco meno del 10% ne sta già sfruttando le potenzialità. 

Poca importanza a privacy e veridicità dei contenuti

I dipendenti italiani considerano la possibilità di utilizzare in ambito lavorativo strumenti di Intelligenza artificiale come ChatGPT, ma oltre il 40% non sa come funzioni l’elaborazione delle informazioni. Inoltre, la maggior parte chi utilizza l’AI non dà grande importanza ai problemi legati alla privacy e alla veridicità dei contenuti. Di fatto, quasi la metà del campione concorda sul fatto che ChatGPT possa essere un valido aiuto nella creazione, revisione e traduzione di testi (48%), così come per annotazioni rapide, appunti presi durante le riunioni o riassunti (46%).  Rimangono invece ancora meno sfruttate attività come sviluppare e migliorare altre applicazioni di IA, come i chatbot (16%) o addirittura la scrittura di codice sorgente (9%).

I dipendenti non informano i dirigenti quando usano l’AI

Circa il 57% dei dirigenti o responsabili non è però a conoscenza dell’utilizzo dei tool di AI in azienda, e il 32% dei dipendenti non ritiene necessario informarli. Un dato che non stupisce, visto che il 77% degli intervistati nasconderebbe ai colleghi il fatto di utilizzare strumenti di AI, o addirittura lo ha già fatto. Del resto, più del 60% delle aziende italiane non ha definito linee guida o regole da seguire nell’utilizzo di questi strumenti, esponendo così l’azienda a possibili rischi. Il 14% dei dipendenti che lavorano in aziende che invece hanno definito regole o linee guida si lamenta perché sono poco chiare e comprensibili. Inoltre, solo il 13% sa esattamente come funziona l’elaborazione delle informazioni da parte di ChatGPT, mentre il 44% ne ha solo una vaga idea, o nessuna conoscenza (43%).

Tendenza a condividere dati sensibili o a uso interno

Inoltre, il 50% dichiara di condividere dati personali, informazioni destinate esclusivamente a uso interno, documenti sensibili e molto altro. Di questi, circa il 20% non ritiene importante mantenere private le proprie ricerche, mentre addirittura il 30% pur sapendo che non bisogna condividere dati sensibili, lo fa ugualmente non anonimizzando le informazioni, e rendendo quindi possibile che vengano ricondotte a un individuo o azienda specifica, con conseguenze importanti su privacy e sicurezza. Anche la veridicità e l’autorevolezza dei contenuti ottenuti dagli strumenti AI non preoccupa troppo i dipendenti: il 49% è disposto a utilizzare le risposte ottenute senza controllare la correttezza delle informazioni.

Materiali alternativi nell’arredamento: scopri come il cartone sta cambiando le regole del gioco

Il mondo dell’arredamento è in continua evoluzione e negli ultimi anni si è assistito a un crescente interesse verso materiali alternativi, come il cartone.

Questo materiale, da sempre considerato poco adatto per arredi e suppellettili, sta invece adesso riscuotendo un grande successo grazie alle sue caratteristiche uniche e innovative.

Il crescente utilizzo del cartone nell’arredamento

Il cartone è certamente un materiale inusuale quando si parla di arredamento, ma sicuramente innovativo e di tendenza.

Esso è infatti sorprendentemente resistente e affidabile, e può essere facilmente modellato in forme uniche e creative. Negli ultimi anni, il crescente utilizzo del cartone nell’arredamento ha portato all’arrivo di una vasta gamma di mobili in cartone sul mercato, tra cui tavoli, sedie, poltrone, tavolini, specchiere, librerie, credenze e altro ancora.

L’utilizzo del cartone nell’arredamento è stato anche favorito dalla crescente attenzione verso la sostenibilità e l’ecologia, temi oggi sempre più attuali e tenuti in considerazione.

Le caratteristiche uniche dei mobili in cartone

I mobili in cartone hanno caratteristiche uniche che li distinguono dai materiali tradizionali. Sono leggeri ma al tempo stesso resistenti, e possono essere facilmente smontati e rimontati per il trasporto o il riutilizzo.

Inoltre, il cartone può essere facilmente colorato o decorato per adattarsi al design di qualsiasi spazio abitativo, dunque nessun problema per quel che riguarda le personalzzazioni.

La versatilità del cartone nell’arredamento

La versatilità del cartone nell’arredamento è sorprendente. Grazie alla sua flessibilità infatti, il cartone può essere utilizzato per creare mobili di diverse forme e dimensioni, da quelli più semplici a quelli più complessi.

Il risultato finale è stupefacente considerando che è possibile creare mobili di qualsiasi stile, mantenendo sempre intatte le capacità di resistere ai carichi ed alle sollecitazioni pur rimanendo leggeri e facili da spostare.

L’ecosostenibilità del cartone nell’arredamento

Uno dei principali motivi per cui il cartone viene adoperato nell’arredamento è la sua ecosostenibilità. Il cartone è notoriamente un materiale riciclabile e biodegradabile, il che significa che può essere facilmente smaltito e riciclato alla fine della sua vita utile.

A parte questo, il processo di produzione del cartone richiede meno energia rispetto ai materiali tradizionali come il legno, per questo è certamente da inserire tra i materiali più “green” per la casa.

Costi ridotti e facilmente accessibili

Un altro vantaggio di adoperare il cartone per l’arredamento di casa è la sua accessibilità economica. I mobili in cartone sono certamente meno costosi rispetto ai mobili tradizionali in legno o in metallo.

Ciò significa che i consumatori possono acquistare mobili di design ad un prezzo accessibile, senza per questo dover rinunciare alla praticità o comodità. Dunque, c’è anche un importante aspetto economico da considerare nello scegliere i mobili in cartone per casa.

La durata e la resistenza dei mobili in cartone

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, i mobili in cartone sono estremamente resistenti e duraturi. Essi sono progettati per durare nel tempo e resistere alle sollecitazioni quotidiane.

Bisogna dunque sfatare il luogo comune per il quale il cartone sia rapido nel deperire o perdere robustezza: se opportunamente lavorato infatti, anche il cartone è in grado di offrire ottime prestazioni per quel che riguarda durata e resistenza.

In breve

Il cartone sta cambiando le regole del gioco nell’arredamento: si tratta di un materiale inusuale ma innovativo, che può trasformare gli spazi abitativi in modo sorprendente.

Questa è la scelta ideale per chi desidera arredare la propria casa in modo originale, creativo, sostenibile ed economico, considerando che questi prodoitti sono molto versatili e possono essere facilmente personalizzati, in modo da adattarsi a qualsiasi stile di arredamento.

Se stai cercando di arredare la tua casa con mobili di design e sostenibili, i mobili in cartone potrebbero dunque essere la soluzione giusta per te.

L’ICT Made in Italy? E’ fatto dalle piccole e medie imprese

Il settore delle imprese ICT ha registrato un modesto aumento dello 0,12% rispetto all’anno precedente, con un totale di 11.253 aziende registrate. Tra queste, si contano 1.436 piccole e medie imprese innovative nel campo dell’ICT, che rappresentano un aumento dell’11,4% rispetto ad aprile 2022, e 9.817 startup ICT, in calo del -1,34% rispetto allo stesso periodo. Questi dati emergono dal quinto rapporto di monitoraggio dei trend demografici delle startup e PMI innovative nel settore ICT, presentato oggi da Anitec-Assinform e InfoCamere. La maggioranza di queste imprese (7.997 aziende, pari al 71,1%) sono considerate “ICT-digitali,” in quanto rientrano nei codici Ateco del settore ICT e/o dichiarano di svolgere attività digitali nella sezione “Vetrine” del registro speciale. Le restanti 3.256 imprese (28,9%) sono invece indicate come “solo Ateco,” ovvero utilizzano codici Ateco associati al settore ICT ma non specificano attività digitali nella sezione “vetrine.”

Il comparto ICT più dinamico degli settori

Nonostante un rallentamento della crescita, il complesso delle startup e PMI innovative nel settore ICT mantiene una dinamica più robusta rispetto ad altri settori. Attualmente, la quota combinata di imprese ICT con codice Ateco e digitali con vetrine ma senza codice Ateco rappresenta il 70% del totale delle 16.169 aziende registrate. Questo dato evidenzia un aumento rispetto a ottobre 2022, quando la quota era del 69%, con 11.487 imprese su un totale di 16.554 aziende registrate. Le startup e PMI innovative nel settore ICT sono concentrate principalmente in Lombardia, Lazio e Campania, che insieme rappresentano oltre il 50% delle imprese registrate. Lombardia detiene il 28,7% delle startup e PMI innovative ICT, seguita da Lazio (13,8%) e Campania (8,8%). Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte, Puglia, Toscana e Sicilia sono altre regioni con una buona rappresentanza di queste imprese. La Lombardia è la regione con la maggiore densità di nuove imprese innovative nel settore ICT, con oltre il 66% rispetto al totale delle nuove imprese ICT costituite negli ultimi 5 anni. La densità delle startup e PMI innovative ICT è particolarmente elevata nelle regioni dove è già alta la concentrazione di filiere ICT.

La prudenza è dovuta anche all’aumento dei costi e dei tassi di interesse 

Il rallentamento della crescita delle startup è stato influenzato da diversi fattori, tra cui l’instabilità geopolitica, l’aumento dei costi energetici, dei tassi d’interesse e dell’inflazione, che hanno scoraggiato l’iniziativa imprenditoriale. Inoltre, la crescente prudenza nel settore privato nel concedere credito, unita alla sospensione delle registrazioni telematiche, ha avuto un impatto negativo sul numero di nuove imprese costituite. Nel 2022, le nuove registrazioni di startup innovative sono diminuite del -32,0%, passando da 2.321 a 1.537, mentre le PMI innovative hanno registrato una riduzione del -16,3%, passando da 258 a 216. 

Si tratta di microimprese guidate da uomini over 35

Le startup e PMI innovative nel settore ICT sono principalmente microimprese, con oltre due terzi che impiegano fino a 4 addetti. Circa l’80% di queste aziende ha un capitale proprio inferiore a 50.000 euro e un terzo ha un valore della produzione inferiore a 100.000 euro. Questo è dovuto al costante ricambio della popolazione imprenditoriale, poiché le imprese consolidate perdono lo status di startup innovativa nel corso del tempo. Preoccupa però, riporta Adnkronos, il fatto che solo il 16% delle startup e PMI innovative nel settore ICT sia fondata da persone sotto i 35 anni, mentre le imprese guidate da donne rappresentano solo l’11,9%. Inoltre, le aziende con manager stranieri come maggioritari o esclusivi sono solo il 3,5%.

Vacanze: cyber-truffe in agguato. Occhio alle prenotazioni online

Le cyber truffe non risparmiano nemmeno i vacanzieri. Tra le truffe online più diffuse rilevate dai ricercatori Kaspersky rientrano, ad esempio, siti web fraudolenti che offrono voli aerei a basso costo al fine di sottrarre denaro o informazioni personali, senza ovviamente fornire i biglietti prenotati. Dati bancari e identificativi possono infatti essere rivenduti sul dark web. Queste pagine di phishing, ben realizzate, spesso imitano noti servizi di compagnie aeree e aggregatori di biglietti. In alcuni casi mostrano perfino i dettagli reali dei voli, inviando richieste di ricerca ad aggregatori legittimi e riportando le informazioni ricevute. Con le vacanze alle porte, molti italiani sono alla ricerca di destinazioni affascinanti, alloggi convenienti e voli a prezzi ragionevoli. Ma se biglietti aerei, hotel o pacchetti vacanza sono troppo economici spesso nascondono una truffa.

Falsi annunci online di case, appartamenti e hotel

Anche falsi annunci online di case o appartamenti per le vacanze sono una truffa molto comune. I cyber criminali creano annunci interessanti su piattaforme popolari, mostrando foto affascinanti e offrendo prezzi bassi per attirare i viaggiatori. Ma una volta effettuati prenotazione e pagamento, l’alloggio si rivela inesistente. Anche le prenotazioni alberghiere non sono esenti dalle truffe. Attraverso siti web falsi, che imitano piattaforme legittime di hotel booking, i truffatori invitano gli utenti ad accedere con le credenziali di Facebook o Google. In questo modo, i criminali ottengono l’accesso non autorizzato a social media o account e-mail delle vittime per mettere a segno furti di identità, transazioni non autorizzate e altre attività dannose.

Attenzione ai sondaggi fraudolenti

Alcuni siti web o e-mail ingannevoli invitano a completare un sondaggio di viaggio per ottenere una ricompensa sostanziosa, facendo leva sul desiderio di guadagno e sulla disponibilità a condividere le proprie opinioni. Con la scusa dei requisiti di idoneità, o la promessa di premi che non saranno mai consegnati, i criminali raccolgono dati personali, come nome, indirizzo, numero di telefono e dettagli finanziari, utilizzandoli per scopi fraudolenti.  Le vittime stesse sono utilizzate come strumento per diffondere la truffa, invitandole alla condivisione del sito con i propri amici affinché possano ricevere il premio.

Viaggiatori inconsapevoli vittime dei truffatori

“I truffatori sono sempre alla ricerca di viaggiatori inconsapevoli, puntando sul loro entusiasmo nell’organizzazione delle vacanze – commenta Olga Svistunova, Security Expert di Kaspersky -. Dai falsi aggregatori di biglietti alle truffe per l’alloggio e i sondaggi, i cybercriminali utilizzano diverse tecniche per rubare denaro e informazioni sensibili. È fondamentale che i viaggiatori prestino attenzione quando organizzano un viaggio online. Quindi, verificare l’autenticità dei siti web, utilizzare piattaforme di prenotazione affidabili e non condividere mai informazioni personali o finanziarie senza aver effettuato una verifica”.
Insomma, un po’ di diffidenza può contribuire a garantire una vacanza sicura e senza truffe. 

Quanto tempo richiede l’installazione di una piscina prefabbricata?

L’estate è ormai alle porte e probabilmente anche tu ti starai pensando di acquistare una piscina, magari una di quelle prefabbricate che si installano più celermente rispetto la tipologia tradizionale.

In effetti, la scelta di una piscina prefabbricata potrebbe essere la soluzione ideale per te che hai bisogno di una struttura bella e resistente, ma al tempo stesso che non richieda particolari opere edili.

Proprio per questo le piscine prefabbricate rappresentano una soluzione pratica e conveniente rispetto le piscine tradizionali, dunque una soluzione da tenere certamente in considerazione.

Abbiamo preparato per questo un interessante approfondimento sulle piscine prefabbricate, con focus su tempi di realizzazione, le precauzioni per un uso corretto e consigli per la manutenzione della piscina.

La preparazione del sito

La prima fase dell’installazione di una piscina prefabbricata prevede prima la preparazione del sito.

Il luogo in cui va installata la piscina deve essere livellato e preparato, inclusa l’eliminazione di radici ed erbacce. È importante preparare il sito in modo accurato anche per evitare problemi futuri con la stabilità della piscina.

Per velocizzare le operazioni di preparazione del suolo, assicurati di pulire accuratamente l’area da tutto ciò che potrebbe dare fastidio.

Rimuovi dunque erbacce, radici e altre piante che potrebbero interferire con la stabilità della struttura della piscina.

Installazione della struttura

Dopo la preparazione del sito, si procede con l’installazione della struttura della piscina prefabbricata.

La struttura è autoportante e richiede poche opere edili, caratteristica che rende le piscine in acciaio una soluzione preferibile rispetto le altre. Questa fase richiede solo un giorno o poco più, in base alle dimensioni della piscina, dunuqe puoi considerare che alla ditta incaricata serviranno 24 ore circa in tutto.

Per velocizzare il processo di installazione della struttura, una buona ditta dovrebbe procedere con un sopralluogo nei giorni precedenti, così da assicurarsi che il proprio team possa lavorare in modo più rapido ed efficiente.

Collocazione del rivestimento

Dopo l’installazione della struttura, si procede con la collocazione del rivestimento. Il liner è un ottimo materiale che garantisce la tenuta stagna, e puoi scegliere tra diverse colorazioni.

Solitamente quelle più richieste sono il grigio chiaro perla o il grigio antracite, entrambe in grado di rendere la tua piscina più bella e particolare.

Chiaramente questa fase è delicata in quanto serve precisione assoluta, da qui l’importanza di avere un team di tecnici che possano lavorare in maniera meticolosa e coordinata.

Allaccio delle tubazioni

Dopo la collocazione del rivestimento, si procede con l’allaccio delle tubazioni, ed in particolare le bocchette di mandata e aspirazione che agiscono per mezzo di una apposita pompa.

A questo si associa  un sistema di filtri il cui scopo è quello di mantenere pulita l’acqua ed eliminare ogni evntuale impurità.

Messa in funzione

Dopo l’allaccio alle tubazioni, la tua nuova piscina sarà pronta per essere riempita d’acqua e dunque messa in funzione per il collaudo. Si tratta del momento più bello ed eccitante!

Durante questa fase i tecnici verificheranno che componenti ed optional funzionino correttamente, e che non vi sia alcun tipo di problema in generale.

Accertato questo, sarà possibile iniziare ad utilizzare la tua nuova piscina.

Conclusioni

In sintesi, l’installazione di una piscina prefabbricata può essere completata anche in sole 24 ore, in base alle dimensioni e alla complessità della piscina e del sito di installazione, grazie al fatto che le opere edili sono ridotte al minimo.

Ad ogni modo è durante la fase di sopralluogo che è possibile fare una stima più precisa dei tempi, in quanto molto dipende dalle condizioni del terreno e dal tipo di lavoro propedeutico che è necessario fare per preparare il terreno.

Quando i lavori saranno completati, la tua piscina prefabbricata sarà un elemento meravigioso in grado di aggiungere valore alla tua casa, nonchè un luogo ideale per rilassarsi e divertirsi.

Scuola e famiglia, che rapporto c’è oggi?

Che rapporto c’è oggi tra il sistema scolastico italiano e le famiglie? Per scoprire qualcosa in più in merito a questa relazione, si può far riferimento all’analisi annuale dell’Osservatorio sulla didattica digitale, derivanti dallo studio “Junior 2023” condotto da BVA Doxa in collaborazione con MyEdu. Dai dati emerge che sei famiglie su dieci sono preoccupate per l’istruzione dei loro figli, anche se la tendenza indica una leggera diminuzione rispetto allo scorso anno scolastico. La scuola è considerata moderna/innovativa dal 25% delle persone intervistate e efficace/coinvolgente dal 24%. E cosa pensano i ragazzi? Sognano una scuola senza compiti (soprattutto le ragazze) e 1 su 4 vorrebbe iniziare le lezioni più tardi al mattino.

Il livello di soddisfazione è aumentato dall’anno scorso

Rispetto all’anno scolastico 2021/2022, i genitori sembrano essere un po’ meno preoccupati per il futuro dei loro figli. SI rileva un aumento dell’11% dei genitori che si sentono sereni, anche se rimangono nettamente minoranza rispetto a quelli preoccupati (65%). Allo stesso tempo, aumentano le richieste di attività che rendano lo studio più stimolante a scuola, con il 52% che suggerisce l’introduzione di laboratori tecnologici durante l’orario scolastico. L’introduzione della didattica digitale integrata durante la pandemia ha complessivamente migliorato la percezione dell’alleanza tra scuola e famiglia. Il 46% dei genitori dichiara un miglioramento (molto o abbastanza), mentre il 39% rimane neutrale. In generale, i genitori dei ragazzi della scuola secondaria e quelli residenti nel Nord Est apprezzano maggiormente questi miglioramenti.

Dati allineati per ogni tipologia di scuola e area geografica

La soddisfazione per il livello di innovazione della scuola dei propri figli è in linea con questo quadro: il 42% dei genitori si dichiara molto o abbastanza soddisfatto, mentre il 47% si colloca a un livello di soddisfazione intermedio. Questi risultati sono trasversali alla tipologia di scuola e all’area geografica.

Materie preferite e strumenti per la didattica 

Per quanto riguarda il punto di vista dei ragazzi sulla scuola, la materia preferita rimane la matematica, ma l’arte sorprendentemente raggiunge il terzo posto, subito dopo l’italiano. I ragazzi sognano una scuola senza compiti, e questo desiderio è più forte tra le ragazze rispetto ai ragazzi. Per i genitori, il computer è preferito al tablet come strumento per supportare l’efficacia della didattica (37%), seguito dal tablet (20%), mentre la LIM (Lavagna Interattiva Multimediale) si colloca molto distante al terzo posto con l’11%. I computer e gli smartphone sono considerati più validi dai genitori dei ragazzi della scuola secondaria. Ma come sarebbe la scuola ideale per i ragazzi? Il 43% vorrebbe una scuola senza compiti, il 25% pensa che dovrebbe iniziare più tardi, il 20% ritiene che la scuola dovrebbe essere dotata di più strumenti tecnologici come computer e tablet, e infine il 19% vorrebbe una scuola senza esami.

I numeri della cybersicurezza nazionale nel 2022

I numeri della cybersicurezza nazionale si possono leggere nella relazione annuale dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, l’ACN. La relazione fornisce una panoramica sulle attività, i dati e le progettualità dell’ACN per il periodo che va dal 1° gennaio al 31 dicembre 2022. Un anno complesso, che ha visto la maturazione dell’Agenzia, nata per decreto nella seconda metà del 2021, e che la necessità di mettere il Paese in sicurezza ha portato a dare alla luce la Strategia nazionale di cybersicurezza 2022-2026 e il relativo Piano di implementazione.

Più di 1.000 eventi cyber e 81 segnalazioni derivanti da obblighi di legge

Si tratta di un documento di indirizzo fatto di 82 misure, volto a sostenere il potenziamento cyber del sistema Paese per far fronte alle sfide del mondo digitale rispetto ai tre obiettivi fondamentali di protezione, risposta e sviluppo digitale del Paese. Un anno intenso, quello descritto dalla relazione che ha visto l’Agenzia operare a tutela degli interessi nazionali nel campo della cybersicurezza. Per far fronte alla complessità del panorama della minaccia cibernetica, il CSIRT Italia, il Computer Emergency Response Team, nel 2022 ha trattato 1.094 eventi cyber, di cui 126 hanno avuto un impatto confermato dalla vittima. Sul fronte delle comunicazioni ricevute sono state invece registrate 81 segnalazioni derivanti da obblighi di legge.

Potenziamento di 129 progetti rivolti a 51 PA

Nel 2022 ACN ha anche gestito 6 accordi che hanno determinato l’avvio delle iniziative mirate al potenziamento di 129 progettualità rivolte a 51 PA, 16 centrali e 35 locali. Ha inoltre realizzato 67 misure per determinare i livelli minimi di sicurezza, capacità elaborativa, risparmio energetico e affidabilità delle infrastrutture digitali, e garantire le caratteristiche di qualità, di sicurezza, di performance e scalabilità, interoperabilità, portabilità dei servizi cloud. E ha lanciato il Cyber Innovation Network, una rete di collaborazioni per lo sviluppo di programmi congiunti nel settore della cybersicurezza. Ma, soprattutto, ha definito un programma di azioni sinergiche tra ricerca, start-up e alta imprenditoria al fine di sostenere l’innovazione, il rafforzamento tecnologico e industriale del sistema Paese con la stesura di un’Agenda di ricerca e innovazione (R&I) e altre iniziative di collaborazione nazionali ed europee in ambito ricerca sulla cybersecurity.

Cinque missioni internazionali e 19 incontri bilaterali

La proiezione internazionale dell’Agenzia ha implicato incontri e collaborazione internazionali. Nel 2022 l’Agenzia ha svolto 5 missioni internazionali di vertice a Bruxelles, negli Stati Uniti, Israele, Canada, 19 incontri bilaterali con rappresentanti di autorità di cybersecurity estere o rappresentanti governativi, e 4 meeting con rappresentanti di organizzazioni intergovernative. Al suo attivo anche 27 riunioni del Nucleo per la cybersicurezza (NCS), la sede primaria di coordinamento interministeriale, a livello tecnico-operativo, in materia di cybersicurezza e resilienza nazionale nello spazio cibernetico.

Lavoro: entro agosto previste 1,4 milioni di assunzioni

A giugno sono circa 568mila le assunzioni a tempo determinato o indeterminato previste dalle imprese, e quasi 1,4 milioni tra giugno e agosto: oltre 9mila unità in più rispetto a giugno 2022 (+1,5%) e circa +37mila sul corrispondente trimestre (+2,8%). A delineare lo scenario è il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal. Turismo e manifatturiero (rispettivamente con oltre +7mila e +4mila assunzioni) sostengono la domanda di lavoro, mentre registrano una flessione costruzioni, servizi alle persone, servizi finanziari e assicurativi, e servizi informatici e delle telecomunicazioni.
Ma anche per giugno si conferma elevata la difficoltà di reperimento del personale. Sono difficili da reperire quasi la metà dei lavoratori ricercati (+6,8%).

Industria: a giugno cercasi circa 134mila lavoratori

Nel suo complesso a giugno l’industria ricerca circa 134mila lavoratori, e 348mila nel trimestre giugno-agosto. Per il manifatturiero (89mila lavoratori nel mese e 237mila nel trimestre) le maggiori opportunità di lavoro riguardano le industrie della meccatronica, che ricercano 22mila lavoratori nel mese e 58mila nel trimestre. Seguono le industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo (circa 18mila e 45mila) e quelle alimentari (13mila e 46mila). Per il settore delle costruzioni sono programmate 44mila assunzioni nel mese e circa 111mila assunzioni nel trimestre. Sono invece 434mila i contratti di lavoro previsti dal settore dei servizi nel mese in corso, e oltre 1 milione quelli per il trimestre giugno-agosto.

Il turismo offre maggiori opportunità di occupazione 

Ed è il turismo a offrire le maggiori opportunità di occupazione, con oltre 164mila lavoratori ricercati nel mese e circa 353mila nel trimestre, seguito dal comparto dei servizi alle persone (71mila e 165mila) e dal commercio (69mila e 171mila). In aumento poi la previsione per i contratti a tempo indeterminato (+14,8 %), anche come effetto dell’elevata difficoltà di reperimento del personale, mentre meno rilevante è l’incremento per i contratti a termine e stagionali (+ 2,3%). Diminuiscono invece le previsioni per i contratti di collaborazione occasionale e a partita IVA (-40,5%), e i contratti in somministrazione (-2,9%).
Ma cresce ancora la domanda di lavoratori immigrati, con 114mila ingressi programmati nel mese (+18mila), pari al 20,1% del totale.

Difficoltà di reperimento al 46%

La difficoltà di reperimento conferma il dato elevato di maggio, attestandosi al 46,0%. Il Borsino delle professioni del Sistema Informativo Excelsior segnala difficile reperimento tra le professioni tecniche e ad elevata specializzazione: specialisti nelle scienze della vita (80,3%), tecnici in campo ingegneristico (68,9%), tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi (68,5%).
Tra le figure degli operai specializzati si distinguono gli operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (72,5%) e fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica (70,7%).
Sotto il profilo territoriale, il mismatch è più elevato per le imprese nel Nord-Est, per le quali sono difficili da reperire circa il 52% dei profili ricercati. Seguono le imprese del Nord-Ovest (47,1%), del Sud e Isole (42,5%), e del Centro (42,4%).