Start up innovative: quelle guidate da donne sono +572 in 2 anni

Secondo i dati elaborati da InfoCamere per l’Osservatorio sull’imprenditorialità femminile di Unioncamere le start up guidate da donne innovatrici rappresentano il 13,6% del totale. E dal 2020 al 2022 la loro crescita è stata del +40%. A fine settembre 2022 sono infatti duemila le start up innovative femminili registrate, 572 in più rispetto allo stesso periodo del 2019. Insomma, malgrado la pandemia l’innovazione al femminile cresce. Anzi, proprio a cavallo dell’epidemia da Covid 19 molte donne hanno dato vita a questa tipologia di impresa costituita nella forma di società di capitali, e specializzata nello sviluppo, la produzione e la commercializzazione di un prodotto o servizio ad alto valore tecnologico. 

Servizi alle imprese, attività manifatturiere e commercio gli ambiti più “rosa”

Oltre il 70% di queste duemila imprese femminili opera nei servizi alle imprese (1.455), poco più del 15% nelle attività manifatturiere (306), e il 4,6% nel commercio (91), mentre quote residuali sono attive negli altri settori economici. L’aumento considerevole delle start up innovative va del resto di pari passo con il crescente impegno delle donne nei settori a maggior contenuto di conoscenza, come i Servizi di informazione e comunicazione, le Attività finanziarie ed assicurative, le Attività professionali, scientifiche e tecniche, l’Istruzione e la Sanità e assistenza sociale. Settori che oggi rappresentano quasi il 10% dell’universo femminile che fa impresa.

Più del 50% dell’innovazione femminile si concentra in 4 regioni

L’innovazione al femminile ha il suo cuore pulsante in quattro regioni, che concentrano più del 50% del totale delle imprese innovative guidate da donne: Lombardia (470), Lazio (263), Campania (204), ed Emilia-Romagna (143). In valori assoluti, invece, i saldi più consistenti in questi due anni sono stati registrati in Lombardia, Lazio, Campania e Toscana.

I numeri dell’imprenditoria femminile italiana

Nel complesso, a fine settembre 2022, le imprese femminili sono più di 1 milione 342mila, e rappresentano il 22,18% dell’imprenditoria italiana. Tra i settori a maggior tasso di femminilizzazione Altre attività dei servizi (in cui le imprese femminili sono oltre la metà), Sanità e assistenza sociale (37,21%), Istruzione (30,92%), Attività dei servizi di alloggio e ristorazione (29,21%), Agricoltura (28,13%) e Noleggio, agenzie di viaggio e servizi alle imprese (26,54%). Le imprese femminili sono inoltre più diffuse al Centro e nel Mezzogiorno, dove rappresentano oltre il 23% dell’imprenditoria totale, con punte del 27% nel Molise, del 26% in Basilicata, di oltre il 25% in Abruzzo e di più del 24% in Sicilia e in Umbria.